AgCom mette in dubbio la liceità di skin e siti di comparazione
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( vote)Il mondo del gioco d’azzardo è ormai estremamente ramificato, e lo è diventato sempre di più a seguito della messa in rete di molte attività di gambling. Le cose in Italia si sono un po’ complicate all’indomani dell’emanazione del Decreto Dignità, che ha previsto tra le sue misure il divieto ad ogni forma di pubblicità al gioco d’azzardo. Ciononostante il settore si è saputo riorganizzare, e i concessionari hanno trovato altri modi per divulgare le proprie attività nei confronti del potenziale pubblico. Qualche giorno fa, però, è accaduto qualcosa che potrebbe di nuovo sconvolgere tutto e che sta destando seria preoccupazione, nonostante le rassicurazioni legali che vengono dall’avvocato Ripamonti, che si sta occupando in prima persona della questione. Prima di entrare nel vivo della questione, però, è bene fare una piccola permessa.
Skin e siti di comparazione
In Italia ci sono circa 90 concessionari autorizzati a fornire gioco online. Il fatto che siano autorizzati vuol dire che possiedono il numero GAD dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, e quindi che sono del tutto legali e legittimati ad operare agli occhi di ADM. Questi concessionari operano in vari modi, ad esempio anche attraverso quelle che sono definite “skin”. Le skin sono adoperate soprattutto dagli operatori di seconda fascia, e sono dei siti che erogano gioco online senza possedere una propria licenza, ma appoggiandosi ad un operatore certificato. Le skin sono quindi un modo per ampliare la propria fascia di utenza e di diffondere ulteriormente i propri servizi. Un po’ meno allo stesso scopo servono i siti di comparazione.
I siti di comparazione sono siti web sui quali non si può in alcun modo praticare gioco d’azzardo, ma che si limitano a paragonare tra di loro i casinò online, a recensire i giochi, e così via. Questi siti web sono altrettanto importanti per gli operatori quanto le skin; anzi, forse anche di più, visto che le prime riguardano solo alcuni concessionari e non la loro totalità. Adesso, tanto le skin che i siti di comparazione potrebbero essere a rischio: vediamo perchè.
L’intervento di AgCom
AgCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha presentato un verbale di contestazione ad un noto operatore del settore del gioco online. Questo singolo evento ha scatenato una ridda di illazioni e polemiche, visto che ciò che viene contestata è la possibile violazione del Decreto Dignità. Detto in altre parole, si ventila l’ipotesi per cui le skin e i siti di comparazione potrebbero essere veicoli pubblicitari, e che in quanto tali sarebbero fuorilegge e andrebbero subito banditi. L’operatore in questione non ha perso tempo e ha fatto subito scendere il campo un suo legale rappresentate, l’avvocato Ripamonti, che ha così spiegato lo stato delle cose.
“Al momento però non sono state emesse sanzioni di alcun tipo, e sono fiducioso che tutto sarà chiarito. I concetti di promozione e commercializzazione non possono essere equivocati con il diverso concetto di pubblicità, ma anzi integrano prerogative tipiche del concessionario Gad.”
Quindi dal canto suo crede che non possano esserci ulteriori conseguenze all’atto di contestazione, per quanto abbia anche sottolineato ciò che rappresenta la reale preoccupazione di tutto il comparto. Se le premesse da cui parte AgCom venissero confermate, e si decidesse cioè che skin e siti di comparazione non possono più esistere in quanto veicolo pubblicitario per il gioco d’azzardo, le conseguenze non ci sarebbero solo per l’operatore finito ad oggi sotto il mirino di osservazione, ma sarebbero per tutti i concessionari che operano in Italia. Le conseguenze economiche sarebbero disastrose, anche i termini di perdita di posti di lavoro. Il tutto viene aggravato ancora di più dal fatto che si è alla vigilia di una gara per circa un centinaio di concessioni a cifre da capogiro.
Conclusione
I dubbi sollevati dall’azione imprevista di AgCom sono tanti. Ciò che più di ogni altra cosa appare necessaria è un confronto tra ADM e AgCom. Sia il sistema delle skin che i siti di comparazione sono infatti autorizzati dall’ente preposto, e in entrambe i casi non si configura in nessun modo l’attività pubblicitaria. Mentre l’azione legale prosegue con una memoria difensiva, volta a spiegare ad AgCom il funzionamento delle skin e dei siti di comparazione, resta la legittima preoccupazione di tutti coloro che lavorano nell’ambito del gioco d’azzardo. Il rischio che si corre è quello di mandare in crisi un intero sistema, visto che sono davvero tanti gli operatori che hanno almeno una skin, e altrettanti quelli che ne possiedono anche di più, fino a Vincitù che nel marzo del 2023 ne possedeva ben 99. Naturalmente, come sempre, non resta che stare ad osservare gli sviluppi della faccenda.